
PAZIENZA E RESPONSABILITÀ
Esodo 32:1-24
Or il popolo, vedendo che Mosè tardava a scender dal monte, si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: ‘Orsù, facci un dio, che ci vada dinanzi; poiché, quanto a Mosè, a quest’uomo che ci ha tratto dal paese d’Egitto, non sappiamo che ne sia stato’. 2 E Aaronne rispose loro: ‘Staccate gli anelli d’oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figliuoli e delle vostre figliuole, e portatemeli‘. 3 E tutto il popolo si staccò dagli orecchi gli anelli d’oro e li portò ad Aaronne, 4 il quale li prese dalle loro mani, e, dopo averne cesellato il modello, ne fece un vitello di getto. E quelli dissero: ‘O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d’Egitto!’ 5 Quando Aaronne vide questo, eresse un altare davanti ad esso, e fece un bando che diceva: ‘Domani sarà festa in onore dell’Eterno!’ 6 E l’indomani, quelli si levarono di buon’ora, offrirono olocausti e recarono de’ sacrifizi di azioni di grazie; e il popolo si adagiò per mangiare e bere, e poi si alzò per divertirsi. 7 E l’Eterno disse a Mosè: ‘Va’, scendi; perché il tuo popolo che hai tratto dal paese d’Egitto, s’è corrotto; 8 si son presto sviati dalla strada ch’io avevo loro ordinato di seguire; si son fatti un vitello di getto, l’hanno adorato, gli hanno offerto sacrifizi, e hanno detto: O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d’Egitto’. 9 L’Eterno disse ancora a Mosè: ‘Ho considerato bene questo popolo; ecco, è un popolo di collo duro. 10 Or dunque, lascia che la mia ira s’infiammi contro a loro, e ch’io li consumi! ma di te io farò una grande nazione’. 11 Allora Mosè supplicò l’Eterno, il suo Dio, e disse: ‘Perché, o Eterno, l’ira tua s’infiammerebbe contro il tuo popolo che hai tratto dal paese d’Egitto con gran potenza e con mano forte? 12 Perché direbbero gli Egiziani: Egli li ha tratti fuori per far loro del male, per ucciderli su per le montagne e per sterminarli di sulla faccia della terra? Calma l’ardore della tua ira e pèntiti del male di cui minacci il tuo popolo. 13 Ricordati d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, tuoi servi, ai quali giurasti per te stesso, dicendo loro: Io moltiplicherò la vostra progenie come le stelle de’ cieli; darò alla vostra progenie tutto questo paese di cui vi ho parlato, ed essa lo possederà in perpetuo’. 14 E l’Eterno si pentì del male che avea detto di fare al suo popolo. 15 Allora Mosè si voltò e scese dal monte con le due tavole della testimonianza nelle mani: tavole scritte d’ambo i lati, di qua e di là. 16 Le tavole erano opera di Dio, e la scrittura era scrittura di Dio, incisa sulle tavole. 17 Or Giosuè, udendo il clamore del popolo che gridava, disse a Mosè: ‘S’ode un fragore di battaglia nel campo’. 18 E Mosè rispose: ‘Questo non è né grido di vittoria, né grido di vinti; il clamore ch’io odo è di gente che canta’. 19 E come fu vicino al campo, vide il vitello e le danze; e l’ira di Mosè s’infiammò, ed egli gettò dalle mani le tavole e le spezzò appiè del monte. 20 Poi prese il vitello che quelli avean fatto, lo bruciò col fuoco, lo ridusse in polvere, sparse la polvere sull’acqua, e la fece bere ai figliuoli d’Israele. 21 E Mosè disse ad Aaronne: ‘Che t’ha fatto questo popolo, che gli hai tirato addosso un sì gran peccato?‘ 22 Aaronne rispose: ‘L’ira del mio signore non s’infiammi; tu conosci questo popolo, e sai ch’è inclinato al male. 23 Essi m’hanno detto: Facci un dio che ci vada dinanzi; poiché, quanto a Mosè, a quest’uomo che ci ha tratti dal paese d’Egitto, non sappiamo che ne sia stato. 24 E io ho detto loro: Chi ha dell’oro se lo levi di dosso! Essi me l’hanno dato; io l’ho buttato nel fuoco, e n’è venuto fuori questo vitello’.
Nel brano che abbiamo letto ci sono molti insegnamenti, ma analizzeremo solo alcuni versetti che Dio ha posto in evidenza in modo particolare.
Il primo versetto sul quale poniamo la nostra attenzione è il v. 1:
“Il popolo vedendo che Mosè tardava”
Quanto spesso, “nell’attesa”, perdiamo di vista Dio, non lo vediamo più con i nostri occhi, e ci dimentichiamo quanto Egli ha fatto durante l’attesa.
Dio ha stabilito che nel nostro rapporto con Lui ci sia anche il tempo dell’attesa. Esso è parte fondamentale non solo del nostro rapporto con Lui, ma anche della nostra crescita.
La nostra natura umana rifiuta l’attesa e anche la società in cui viviamo ci chiede TUTTO E SUBITO.
Ma non è quello che ci chiede Dio.
Vediamo cosa ci chiede Dio:
Uno dei versetti più conosciuti che si trova in Habacuc 2:3
poiché è una visione per un tempo già fissato; ella s’affretta verso la fine, e non mentirà; SE TARDA, ASPETTALA; poiché per certo verrà; non tarderà’.
Egli parla di una visione; Dio ha sempre una visione per i Suoi figli e, la visione, per manifestarsi nella nostra vita, ha bisogno che noi SAPPIAMO ASPETTARE I TEMPI DI DIO.
Giobbe 35:14 E tu, quando dici che non lo scorgi, la causa tua gli sta dinanzi; SAPPILO ASPETTARE!
Il popolo di Dio non seppe aspettare, quei 40 giorni per loro erano troppi, nonostante tutto quello che già aveva fatto, Dio era divenuto di già troppo lontano.
Cosa aveva fatto fino a quel momento Dio per loro?
- Dio si era manifestato in mezzo a loro con le 10 piaghe dove, tra le altre cose, avevano visto tutti i primogeniti morire tranne i loro.
- C’era costantemente una colonna di nuvola per guidarli di giorno e una colonna di fuoco per guidarli di notte Esodo 13:21.
- Avevano l’angelo di Dio che li precedeva e quando il Faraone li inseguì si mise alle loro spalle Esodo 14:19.
- La nuvola si mise tra il popolo di Dio e gli egiziani Esodo 14:19,20.
- Attraversarono il mar Rosso sull’asciutto Esodo 14:21-31.
- Le acque di Mara che erano amare divennero potabili Esodo 15:22-27.
- Le quaglie e la manna Esodo 16:13-36.
- Videro l’acqua scaturire dalla roccia Esodo 17:6,7.
- La vittoria sugli Amalekiti ottenuta grazie al fatto che Mosè tenesse le braccia alzate sostenute da Aronne e Hur Esodo 17:8-16.
- I segni dal monte Esodo 19:16-25.
Quanti segni, quante esperienze, eppure se leggiamo la Bibbia vediamo che a ogni evento il popolo ha sempre anteposto dei lamenti.
Quante esperienze abbiamo fatto con Dio? Quante volte abbiamo visto la Sua mano all’opera nella nostra vita?
E quante volte nell’attesa ci siamo lamentati, abbiamo dimenticato quanto Egli aveva fatto per noi, e forse proprio ora siamo nell’attesa e abbiamo già elevato dei lamenti…
Il popolo aveva visto che Mosè tardava: ALMENO QUESTA ERA LA SUA VALUTAZIONE, ma Dio ha stabilito dei tempi per ognuno di noi singolarmente e tempi per il Suo popolo durante i quali Egli ci forma, si fa conoscere così come stava accadendo a loro, tempi dove Dio chiede e prova la fede.
In quel tardare (quaranta giorni) avevano dimenticato tutto quello che Dio aveva fatto per loro fino a quel momento.
Avevano dimenticato al punto tale da richiedere un idolo che potesse andare avanti a loro. In una riflessione contemporanea potremmo essere indotti a pensare a questo popolo come il più ingrato e il più corto di memoria mai visto.
Avevano assistito a una manifestazione meravigliosa di Dio che li precedeva e li proteggeva e potevano fare tante altre richieste per soddisfare i loro bisogni ma invece chiesero:
“FACCI UN DIO, CHE CI VADA DINANZI”
Perché proprio questa richiesta?
Perché esso rappresentava:
- Protezione
- Guida
- Presenza
- Dipendenza
Nonostante tutto questo lo avessero sperimentato in modo tangibile con Dio (mentre le altre nazioni potevano solo sperare nei loro idoli) il popolo israelitico fa proprio questa richiesta.
Come siamo noi?
- Anche noi con molta facilità dimentichiamo quanto Dio ha fatto e fa per noi.
- Con molta facilità ci volgiamo ad altro che ci preceda e ci guidi, lasciamo la Sua Parola per ascoltare pensieri di uomini, valutazioni della nostra mente invece di ascoltare ed aspettare direttamente Lui.
- Deuteronomio 4:9 Soltanto, bada bene a te stesso e veglia diligentemente sull’anima tua, onde non avvenga che tu dimentichi le cose che gli occhi tuoi hanno vedute, ed esse non t’escano dal cuore finché ti duri la vita. Falle anzi sapere ai tuoi figliuoli e ai figliuoli de’ tuoi figliuoli.
Dobbiamo porre profonda attenzione a come ci conduciamo, perché con molta facilità ripercorriamo le orme del popolo di Israele.“
RESPONSABILITÀ
v.21 ‘Che t’ha fatto questo popolo, CHE GLI HAI TIRATO ADDOSSO UN SÌ GRAN PECCATO?
Aronne, come abbiamo visto, non ha esitato a fare l’idolo al popolo, lui che era il sacerdote, colui che doveva:
- Vegliare
- Guidare
- Consigliare
E al v. 21 Mosè dice in modo chiaro: “GLI HAI TIRATO ADDOSSO UN SI GRANDE PECCATO”.
Noi siamo responsabili non solo di noi stessi, ma anche di chi ci sta accanto, lo siamo nel ruolo che Dio ci ha dato:
- Nei ministeri
- Nelle responsabilità
- Nella chiamata di salvezza che ci ha resi, di fatto, non solo uomini e donne nuove ma anche
- Figlio di Dio (Giovanni 1:12)
- Sacerdoti (Ap. 1:6; 1Pietro 2:5; Ap.20:6)
- Testimoni di Cristo (Atti 1:8)
- Ambasciatori (2 Corinzi 5:20)
Aronne cercò di giustificarsi, e spesso lo facciamo anche noi, ma nella Sua Parola troviamo scritto:
Proverbi 24:12 Se dici: ‘Ma noi non ne sapevamo nulla! …’ Colui che pesa i cuori, non lo vede egli? Colui che veglia sull’anima tua non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le opere sue?
Restiamo fedeli a Lui nel tempo che Egli ha stabilito, ricordiamoci che abbiamo una meravigliosa e nel contempo grande responsabilità, non solo per le nostre vite, ma anche per quelli che ci circondano, e proprio in tutto questo, nell’attesa e nel restare fedeli, vedremo la Sua gloria, e la meravigliosa approvazione di Dio sulla nostra vita.