IL DISGREGAMENTO AMOREVOLE DI DIO
Ebrei 4:12,13
Perché la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore. 13 E non v’è creatura alcuna che sia occulta davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale abbiam da render ragione.
Questi versi iniziano con la Parola di Dio, questo è il primo punto di un insegnamento meraviglioso, qui non si riferisce alla parola Logos che troviamo nel 1 capitolo del vangelo di Giovanni, ma essa è riferita alla Parola data mediante messaggero, la dettatura del pensiero di Dio dato all’uomo.
E in questa Parola vi è tutta la pienezza dell’onniscienza di Dio.
È l’unico messaggio che uomini hanno ricevuto che non resta solo un testo scritto, ma è VIVENTE.
“è vivente” Il primo punto da analizzare e ricordare alla nostra vita che la Sua Parola è VIVENTE, ma cosa vuol dire?
Matteo 14:35 “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.” Significa che non è possibile pensare che nel nostro quotidiano vivere ci sarà sempre donata una vita condotta secondo i nostri pensieri e le nostre vedute.Significa che Ebrei 12:29 “Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.”
EFFICACE: essa è sia la soluzione che la cura; Essa può fare quello che dice, e va ricordato ai nostri pensieri e che non vi sono giustificazioni per condizioni che nulla hanno dell’identità, del carattere e dell’essenza di Dio.
e più affilata di qualunque spada a due tagli
(Il gladio era l’arma “d’ordinanza” in dotazione ai legionari dell’esercito romano; si trattava di una piccola spada a doppio taglio con la lama larga e molto appuntita. Benché l’uso di quest’arma micidiale si prestasse all’esecuzione impeccabile di fendenti verticali e tagli laterali, il legionario se ne serviva principalmente nell’affondo. La punta triangolare, affilatissima da ambedue i lati, era progettata proprio con l’intenzione di penetrare facilmente le carni del nemico.)
Dio vuole penetrare nel profondo della nostra vita e solo attraverso la Sua Parola questo può avvenire, ecco perché il simbolismo della spada a due tagli.
Nel versetto che abbiamo letto dice che È PIÙ AFFILATA: una descrizione che fa comprendere senza alcun dubbio come solo Essa possa scendere e disgregare la nostra vita.
La spada a due tagli (gladio) era l’ideale nel combattimento ravvicinato. Questo altro simbolismo non è causale ma spiega in modo profondamente chiaro che tutto questo deve essere vissuto in un rapporto con Dio che sia ravvicinato, in uno stato di profondo legame che nasce da un cuore che davvero ama Dio e il Suo Regno.
Significato di disgregare: Scindersi nei singoli elementi, perdere la propria compattezza, la coesione morale e spirituale.
Quanto è importante la spada a due tagli?
Nella Sua Parola la Spada a due tagli la troviamo ben 6 volte, di cui due volte nell’Apocalisse:
Ap 1:16 Ed egli teneva nella sua man destra sette stelle; e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, acuta, e il suo volto era come il sole quando splende nella sua forza.
Lettera alla chiesa di Pergamo
Ap 2:12 E all’angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Queste cose dice colui che ha la spada acuta a due tagli:
Questo ci fa capire in questi versi che stiamo analizzando quanto la Sua Parola sia vitale, e quanto sia “folle” pensare di poterla adattare alle nostre idee, pensieri, vedute o desideri personali.
e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle
MA PERCHÉ?
Perché la preghiera del Maestro si possa esaudire Giovanni 17:21 “che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi”.
Che meravigliosa risposta al nostro perché, ma se non permettiamo alla Sua Parola di penetrare fino alla divisione dell’anima e dello spirito continueremo ad avere nel nostro essere parti che a Dio non piacciono, ma ancor peggio CHE NON POSSONO IN NESSUN MODO PERMETTERE CHE LA PREGHIERA DEL MAESTRO SI ESAUDISCA nel desiderio del Suo cuore e nell’espressione più alta del Suo amore del Suo sacrificio per noi, di renderci uno con Lui e il Padre.
delle giunture e delle midolle nulla è lasciato al caso, vi è descritto ogni parte di noi, dalla parte più impercettibile a quella più tangibile. C’è in modo chiaro la descrizione di come Dio deve fare parte della nostra vita in ogni nostro aspetto, sia esso spirituale che materiale.
Il materiale ha un nesso profondo con la nostra condizione spirituale.
e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore
ecco la continuazione della necessità che la Sua Parola scenda in profondità.
I sentimenti e i pensieri del cuore.
È una necessità “vitale” che questo avvenga, uno dei problemi spirituali del cristiano e proprio l’incapacità e l’impossibilità di svuotare tali parti della propria vita.
In queste aree ristagnano condizioni profondamente devastanti che lavorando in modo canceroso apparentemente silente degradando la nostra anima e il nostro stato di salute spirituale. SOLO LA SUA PAROLA che è VIVENTE può liberare la nostra vita da questo ma A CONDIZIONE CHE NOI LO VOGLIAMO.
E non v’è creatura alcuna che sia occulta davanti a Lui: E qui arriviamo all’aspetto che noi conosciamo che spesso dimentichiamo o volontariamente ignoriamo; spesso anche sotto le motivazioni che Dio sa e perdona.
Non vi è nulla di nascosto, e alla luce di questo dobbiamo avere quella onestà interiore e davanti a questa autoanalisi riconoscere e desiderare con forza che la Sua Parola penetri nel profondo del nostro essere.
ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale abbiam da render ragione:
Ecco l’aspetto finale AL QUALE DOBBIAMO RENDERE RAGIONE; cari non c’è giustificazione che tenga, in Cristo c’è stato dato ogni mezzo perché Egli vive, la Sua Parola vive, la tomba è vuota e attesta con forza ancora oggi del Suo Amore, della Sua Onnipotenza e davanti a tutto questo dobbiamo ricordare ai nostri pensieri e al nostro cuore e alla nostra anima che non vi è giustificazione che tenga nel tenere le nostre vite AGGREGATE a tutto quello che non appartiene a Dio, che ci tiene lontani dal vivere la Sua pienezza.
Lasciamo che Egli attraverso la Sua Parola ci disgreghi per poi essere aggregati nella preghiera del Maestro nel divenire uno in Lui.
Voglio concludere con una parte di un messaggio del Pastore David Wilkerson:
Le nostre chiese oggi sono piene di cristiani a metà METÀ CONVINTI DALLA PAROLA e metà ravveduti che fanno cambiamenti a metà nella propria vita. C’È POCO “TREMARE ALLA PAROLA”. Sento così tanto che vivono ancora in peccati lampanti, continuando a fare sempre le stesse cose. Dicono, “Dio sa che intendo fare il bene. Egli vede il mio cuore. Amo davvero il Signore. Ho fatto dei cambiamenti e sto andando meglio”. Non basta intendere fare del bene. Bisogna farlo!
Salomone aveva costruito il tempio e aveva portato a termine tutti i suoi progetti edilizi; però viveva ancora nella disobbedienza in queste aree, non vedendo in esse alcun pericolo. Eppure, Dio fu così misericordioso che continuò a rispondere alla sue preghiere. Salomone continuava a salire al tempio tre volte all’anno per offrire sacrifici e gioiva e si rallegrava alla presenza del Signore.
CREDO QUESTA SIA LA POSIZIONE PIÙ PERICOLOSA IN CUI UN CRISTIANO POSSA TROVARSI: LE SUE PREGHIERE VENGONO ANCORA ESAUDITE E C’È GIOIA E FELICITÀ.
RIMANGONO, TUTTAVIA, AREE DI DISOBBEDIENZA IN CUI LA PAROLA NON È L’AUTORITÀ ASSOLUTA E IL CREDENTE È CIECO AL DETERIORAMENTO IN ATTO.
Dio apparve ancora a Salomone con un forte sermone, una Parola potente: “Cammina nell’integrità. Obbedisci alla Mia Parola”. Nel frattempo, Salomone si stava allontanando a Dio, indurito e insensibile alla Parola, accecato dalle Sue benedizioni e dalle Sue grazie. Quanti cristiani sono benedetti, sentono lo Spirito di Dio, sono felici in Lui e dicono, “Va tutto bene perché Dio mi sta benedicendo”?
Non confondiamo l’amore e la pazienza di Dio, con una piena approvazione di noi stessi.
Solo se la Sua Parola vive pienamente abbiamo la certezza di essere al centro del Suo volere.
Vivere pienamente non vuol dire non cadere, ma vuol dire saper obbiettivamente ammettere la nostra condizione e lasciare che La Parola viva per disgregarci da quello che non Gli appartiene e da Lui essere riaggregarci nel modo coretto.