LA PREGHIERA
2 Cronache 33:11-13.
11 Allora l’Eterno fece venire contro di loro i capi dell’esercito del re d’Assiria, che misero Manasse nei ferri; e, legatolo con catene di rame, lo menarono a Babilonia. 12 E quand’ei fu in distretta, implorò l’Eterno, il suo Dio, e s’umiliò profondamente davanti all’Iddio de’ suoi padri. 13 A lui rivolse le sue preghiere, ed egli s’arrese ad esse, esaudì le sue supplicazioni, e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l’Eterno è Dio.
Quanto è importante la preghiera nella vita di un credente? Quale ruolo ha nel rapporto con Dio?
Essa è la base del nostro rapporto con Dio: c’è la preghiera che eleviamo quando abbiamo bisogno di soccorso e c’è la preghiera della comunione personale con Dio.
In 2 Re 20:5 ‘Torna indietro, e di’ ad Ezechia, principe del mio popolo: – Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa dell’Eterno.
2 Re 20:1 Il profeta Isaia, figliuolo di Amots, si recò da lui, e gli disse: ‘Così parla l’Eterno: – Metti ordine alle cose della tua casa; perché tu sei un uomo morto; non vivrai’.
In questo passo della Parola vediamo come Ezechia, afflitto da una malattia mortale, non riesce nemmeno a terminare la sua preghiera, che la parola che il profeta Isaia gli aveva portato prima muta da una sentenza di morte a una sentenza di guarnigione e liberazione dalle mani del re di Assiria.
La preghiera è il mezzo che abbiamo a disposizione per una comunione intima e diretta con Dio e senza di essa il nostro rapporto sarà solo superficiale.
La mancanza di preghiera impedisce a Dio di parlare, operare, dare vittoria e guidare le nostre vite, e come abbiamo letto “Egli si arrende ad esse”
In 2 Cronache 7:12 E l’Eterno apparve di notte a Salomone, e gli disse: ‘Io ho esaudita la tua preghiera, e mi sono scelto questo luogo come casa dei sacrifici.
Ecco, come vediamo da questi versi, Salomone è stato ascoltato e ascolta la voce di Dio tramite la preghiera.
Cari, Gesù stesso ci ha lasciato l’insegnamento della preghiera: Egli ogni notte stava alla presenza del Padre in preghiera per alimentare la sua comunione con Lui; il rapporto con Dio era INDISPENSABILE tanto per la sua santificazione, quanto per l’amore che vi era tra Loro .
Nel Salmo 42:8 L’Eterno, di giorno, mandava la sua benignità, e la notte erano con me i suoi cantici, la preghiera all’Iddio della mia vita.
Il salmista, in un momento di grande prova parla della preghiera all’Iddio della sua vita; essa è un’espressione d’amore come un dialogo tra noi e Dio che arriva fino al profondo del nostro cuore.
Non c’è servizio, non c’è vittoria se non vi è un sano “rapporto di preghiera” con Dio.
Un altro passo della Sua Parola che ci insegna quanto la preghiera sia elemento base tra noi e Dio lo troviamo in Isaia 38:5 ‘Va’ e di’ ad Ezechia: Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide, tuo padre: Io ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime: ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni.
Tornando a Ezechia: Dio ascolta la preghiera e vede le lacrime l’accompagnano.
Sicuramente Dio è sempre presente nella nostra vita ma come abbiamo detto è nella preghiera che si istaura un rapporto intimo e profondo.
Quando si deve pregare?
Quanto è importante la preghiera?
Anche qui la Sua Parola ci istruisce e ci guida.
Abbiamo citato Gesù che pregava di notte, abbiamo visto Ezechia elevare suppliche nel momento del bisogno, e ora vediamo Daniele 6:10 E quando Daniele seppe che il decreto era firmato, entrò in casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchi, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come soleva fare per l’addietro.
In questo breve passo della Sua Parola vi è più di un insegnamento:
- Daniele pregava tre volte a giorno: egli sperimentò che aveva bisogno di andare a Dio per prendere da Lui guida e forza e di nutrirsi del Suo amore; ecco che nell’arco delle ventiquattro ore lui pregava ogni otto (oggi diremmo che Daniele “sentiva il bisogno di ricaricare le sue batterie spirituali”).
- Quanto è importante pregare? Più della sua stessa vita: egli non guardò al decreto del re, ma guardò al fatto che non poteva stare senza l’incontro con il suo Dio, l’incontro con Dio era più importante della sua stessa vita, e sappiamo che Dio non lo abbandonò ma è stato con lui nella fossa dei leoni.
Io chiedo a me stesso: “cosa mi ostacola dal pregare?” A parte la pigrizia, nulla; grazie a Dio non viviamo persecuzioni, non viviamo divieti e non rischiamo la vita per essere Suoi figli eppure quanto tempo trascorriamo con Lui?
Quanto tempo viviamo nell’intimità della Sua presenza?
Non voglio neppure menzionare il tempo che sprechiamo per tante cose una come ad esempio la televisione, poi ci sono i social network dove si trova il tempo per “impicciarsi” degli affari gli uni degli altri….
Abbiamo parlato di vittoria: si discute sempre più spesso che non si vedono miracoli, e su questo argomento ognuno dà la sua opinione, ma anche qui la Sua Parola ci parla:
Marco 9:29 Ed egli disse loro: Cotesta specie di spiriti non si può far uscire in altro modo che con la preghiera.
Ecco che la risposta è sempre la preghiera, che non consiste in moltitudini di parole, ma in un rapporto personale e quotidiano che porta la nostra vita a quella consacrazione e intimità con Dio che dà vittoria.
Così faceva il nostro Maestro: di giorno operava ma la notte Egli riservava molto tempo per il Suo rapporto personale e intimo con Dio.
Voglio accingerci verso la conclusione di questa riflessione con l’insegnamento che Gesù ci lascia nel Getsemani.
Egli era preso da tristezza mortale (Marco 26:38) e qui c’è un insegnamento meraviglioso: quando abbiamo un problema, quando passiamo per momenti difficili e siamo a terra, vivendo sconfitti, come persone sole e senza speranza Gesù ci insegna che non è cosi, non solo non siamo soli ma Egli ci dice Matteo 28:20 insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente.
Nel momento della difficolta Gesù fece due cose:
- In Matteo 26:38 Allora disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me. Come ha chiesto aiuto? Nella preghiera.
Calossesi 1:9 Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale.
- Egli si getta con la faccia a terra e prega con una tale intensità che il Suo sudore diviene sangue (Luca 22:44 Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.)
Egli non cessa di elevare la Sua preghiera finché non riceve forza dal Padre; per ben tre volte infatti Egli va in preghiera e non smette finché non riceve vittoria. Senza la preghiera non si può ottenere vittoria: Gesù avverte i suoi discepoli che la carne è debole e il risultato del non aver ascoltato il Maestro lo sappiamo tutti: chi scappa, chi rinnega ….
Senza la preghiera non possiamo servire Dio, senza la preghiera Dio non può parlare e trasformare le nostre vite, senza la preghiera la nostra carnalità dominerà perentoriamente.