CAMERUN: 1.500 PERSONE SFOLLATE PER LA VIOLENZA ANTICRISTIANA SOLO DA GENNAIO
NELLA FOTO: i cristiani di Lambram valutano i danni al villaggio
Venerdì 15 marzo, i militanti di Boko Haram hanno attaccato la comunità cristiana di Lambram, a circa 3 km da Tourou, vicino al confine del Camerun con la Nigeria, uccidendo una persona, distruggendo i raccolti e rubando bestiame.
Si tratta della seconda volta quest’anno. Dall’inizio del 2024, almeno 1.500 persone sono sfollate verso l’estremo nord del Paese.
Mogozo Tehawa è il nome del cristiano ucciso con un colpo alla testa: aveva 45 anni, 5 figli e frequentava la chiesa evangelica di Tourou.
“Di solito andiamo tra le montagne per nasconderci durante la notte, perché Boko Haram attacca spesso le nostre case. Quella sera Tehawa si è attardato e, non sentendo bene, non si è accorto dei loro passi. Lo hanno sorpreso in casa, solo, e lo hanno ucciso” spiega Paul, pastore della Chiesa evangelica di Tourou.
La paura incombe
“Molti se ne vanno lontano, gli attacchi stanno diventando troppo pesanti e la gente sembra non avere molte alternative. Visto che le fattorie non possono essere spostate, però, spesso le persone tornano ai propri villaggi confidando nella protezione di Dio”, ha aggiunto con preoccupazione il pastore Paul.
Il 27 gennaio scorso, circa 100 militanti Boko Haram avevano già attaccato la comunità, composta per lo più da donne, bambini e anziani, saccheggiando 10 case e uccidendo Ngahadek Doula, una donna di circa 60 anni. “Boko Haram ha iniziato a sparare in tutto il villaggio e si sono rivolti verso la mia casa tante volte. Il rumore dei colpi era così forte…” ha raccontato il marito di Doula ai nostri partner locali.
“I ripetuti attacchi alle comunità e ai villaggi cristiani nell’estremo nord del Camerun, per mano di Boko Haram e dell’ISWAP, continuano a passare inosservati alla comunità internazionale. Siamo inorriditi dal fatto che questi attacchi continuino senza sosta, obbligando migliaia di persone a lasciare le proprie case, i propri terreni agricoli e, di conseguenza, le loro uniche fonti di sostentamento. Chiediamo alla comunità internazionale di fare tutto ciò che è in suo potere per garantire che il governo del Camerun protegga le comunità colpite e che gli sfollati ricevano il sostegno di cui hanno bisogno in queste circostanze”.
– Jo Newhouse*, portavoce di Porte Aperte/Open Doors in Africa subsahariana –
Il Camerun è alla posizione n.43 della World Watch List.
*pseudonimo
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