COMPASSION “LA PERSECUZIONE DEI BAMBINI ALBINI”
Robert è un bambino come tanti, vive in Tanzania in una piccola, povera capanna. Ha tanti sogni, ma rischia di non poterli mai realizzare. Sai perché?
A causa di tradizioni e credenze pagane, tante persone credono che i bambini albini, oltre a portare sfortuna, possiedano poteri magici in grado di restituire vista ai ciechi o forza ai deboli.
I piccoli come Robert sono vittime innocenti dei cacciatori di taglie, che vagano nei villaggi alla ricerca di prede indifese.
La pelle dei bambini albini, così fuori dall’ordinario, attira persone senza scrupoli, che li uccidono e strappano i loro organi per rivenderli agli stregoni. Un braccio può costare 1.000 euro mentre tutto il corpo è valutato fino a 70.000 euro.
Tutto questo sarebbe potuto accadere anche al piccolo Robert. Ogni notte i genitori sorvegliavano l’entrata della piccola baracca, con la paura che i cacciatori potessero entrare e rapire il piccolo.
I bambini come Robert non sono mai al sicuro, sono visti come oggetti preziosi da aggredire, rapire e vendere. In poche parole, sono perseguitati.
In quanto cristiani che amano i bambini, abbiamo l’obbligo di proteggerli. Non dobbiamo permettere a nessuno di fare loro del male.
La storia di Robert
Il pastore David Bea, nostro collaboratore, è stato di recente in Tanzania per un viaggio missionario.
Al suo ritorno ci ha raccontato qualcosa che ci ha scossi. Mentre era in Tanzania ha conosciuto Robert, un bimbo albino di sei anni, colpito da un tumore alla pelle.
Prima di frequentare il centro Compassion, la sua vita era appesa a un filo: i cacciatori di taglie volevano ucciderlo e consegnarlo agli stregoni. Ogni notte i genitori vegliavano all’entrata della loro baracca, col terrore che i cacciatori potessero entrare e rapirlo.
La persecuzione dei bambini albini è un dramma di cui raramente sentiamo parlare. Ma ogni anno in Africa centinaia di loro sono aggrediti, rapiti, mutilati e uccisi.
Senza l’aiuto di Compassion, anche il piccolo Robert avrebbe subito la stessa sorte.
“Quando Robert mi ha sorriso, il mio cuore si è lacerato”, ha spiegato David.
“È costretto a tenere gli occhi quasi sempre chiusi per proteggerli dal sole. Ma quando mi sono avvicinato ha voluto che lo prendessi in braccio e si è stretto forte a me. In quel momento ho iniziato a tremare pensando che mentre lui era al sicuro, tra le braccia di un amico, tanti altri bambini albini stavano rischiando di essere uccisi”.
Quello che ci ha raccontato David non ci lascia dubbi: dobbiamo fare qualcosa per i bambini albini, e subito! Hanno bisogno di essere protetti dalla cattiveria umana e meritano di crescere serenamente, senza paure.
Vogliamo trasferirli in aree protette, dove possono stare al sicuro con le loro famiglie e accedere a cure mediche per prevenire tumori alla pelle.
Il tempo non è molto: con una donazione al fondo “Bambini vulnerabili” puoi fermare la persecuzione degli albini e permettere ai bambini come Robert di vivere in serenità.
Coinvolgi anche amici, parenti o la tua chiesa: ogni contributo in più può essere vitale.