DIPENDERE DA DIO
Isaia 30:1-26
(prima di leggere la meditazione, prendi la tua Bibbia e leggi il passo)
È nella natura dell’uomo desiderare di sentirsi al sicuro, di avere sempre le “spalle coperte”.
Sentiamo il bisogno di sentire la nostra vita il più possibile protetta.
Non solo lo riscontriamo quotidianamente in ciò che viviamo e nelle persone che incontriamo ma anche la Bibbia ce ne parla, abbiamo l’esempio di quell’uomo ricco che nell’abbondanza dei suoi raccolti ripose la certezza per il suo futuro:
Luca 12:16-20
16 E disse loro questa parabola: La campagna d’un certo uomo ricco fruttò copiosamente; 17 ed egli ragionava così fra sé medesimo: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: 18 Questo farò: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, 19 e dirò all’anima mia: Anima, TU HAI MOLTI BENI RIPOSTI PER MOLTI ANNI; RIPOSATI, MANGIA, BEVI, GODI. 20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà? 21 Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio.
Cari in Cristo spesso dimentichiamo il privilegio abbiamo: Dio ci ha chiesto attraverso il sangue di Cristo, di lasciare che Lui sia la rocca e la guida della nostra vita, dimentichiamo inoltre che ci ha dato l’onore di essere Suoi figli, e che Lui e solo Lui sa davvero quello che è buono e quello che non lo è, Lui e solo Lui vede le cose per come DAVVERO SONO e non noi.
Spesso lo dimentichiamo, e la linea che ci porta a dimenticare è talmente sottile che innumerevoli volte l’abbiamo oltrepassata senza accorgercene.
A volte succede in buona fede, altre volte con la consapevolezza di voler portare avanti il nostro io.
Il brano di Isaia che abbiamo letto parla proprio di questo. Cominciamo a vedere più dettagliatamente cosa ci dice la Sua Parola:
- Formano disegni senza di me (v.1)
- Contraggono alleanze senza il mio Spirto (v.1)
- Vanno su è giù senza aver consultato la mia bocca (v.2)
- Cercare protezione nell’uomo e non in Dio (v.3 La protezione del faraone vi tornerà a confusione, e il riparo all’ombra dell’Egitto, a vergogna.)
Ma a tutto questo consegue che:
- Dio ci chiama figli ribelli (v.1)
- Si genera peccato su peccato (v.1)
- Abbiamo come risultato confusione e vergogna (v.3)
v.4 I prìncipi di Giuda sono già a Tsoan e i suoi ambasciatori sono già arrivati a Hanes:
ambasciatori inviati per stipulare una “ALLEANZA SICURA” con l’Egitto.
Questo quale frutto porta? Delusione, infatti sta scritto che gli Egiziani sono un popolo che A NULLA GIOVA LORO, CHE NON RECA AIUTO NÉ GIOVAMENTO ALCUNO, ma è la loro infamia e la loro vergogna.
Di quale sicurezza abbiamo bisogno? Dove è la nostra certezza?
Abbiamo ogni giorno la necessità di confrontarci, di comprendere su cosa la nostra vita ha posto le fondamenta.
Noi guardiamo con gli occhi nostri ed essi ci ingannano e per di più i nostri ragionamenti ci portano lontano dalla verità di Dio.
LA NOSTRA FORZA È SOLO IN DIO.
Eppure con facilità lo dimentichiamo.
È pronto il carico delle bestie per la regione meridionale; attraverso un paese di pericoli e angoscia, da cui vengono la leonessa e il leone, la vipera e il drago volante; essi portano le loro ricchezze sul dorso degli asinelli e i loro tesori sulla gobba dei cammelli, a un popolo che non gioverà loro nulla.
Qui c’è una chiara descrizione di chi ha distolto lo sguardo da Dio per metterlo su elementi che apparentemente danno sicurezza; la descrizione degli animali, quanto in modo chiaro danno lo spaccato delle due realtà: una nazione con animali possenti, un’altra nazione con animali miti.
Quante volte Dio ci ha chiamati a tornare a Lui ricordandoci che:
v.15,16 Nel tornare a me e nel tenervi in riposo starà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia starà la vostra forza; ma voi non l’avete voluto! 16 Avete detto: ‘No, noi galopperemo sui nostri cavalli!’ E per questo galopperete!… E: ‘Cavalcheremo su veloci destrieri!’ E per questo quelli che v’inseguiranno saranno veloci!… 17 Mille di voi fuggiranno alla minaccia d’un solo; alla minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché rimaniate come un palo in vetta a un monte, come un’antenna sopra un colle.
Proprio il Popolo di Dio a queste parole avrebbe dovuto ricordare quanto tramandato dai loro padri: l’uscita dall’Egitto dove da una parte c’erano gli Egiziani con carri mentre loro erano a piedi, eppure senza fare nulla, Dio non solo li aveva preservati e accompagnati, ma aveva schiacciato gli Egiziani.
Quanto spesso dimentichiamo, quanto spesso cerchiamo di fare quanto scritto ai versetti 8 a 13:
8 Or vieni e traccia queste cose in loro presenza sopra una tavola, e SCRIVILE IN UN LIBRO, PERCHÉ RIMANGANO PER I DÌ A VENIRE, SEMPRE, IN PERPETUO. 9 Giacché questo è un popolo ribelle, son de’ figliuoli bugiardi, de’ figliuoli che non vogliono ascoltare la legge dell’Eterno, 10 che dicono ai veggenti: ‘Non vedete!’ e a quelli che han delle visioni: ‘Non ci annunziate visioni di cose vere! DITECI DELLE COSE PIACEVOLI, PROFETATECI DELLE CHIMERE! 11 Uscite fuor di strada, abbandonate il sentiero retto, toglieteci d’innanzi agli occhi il Santo d’Israele!’ 12 Perciò così dice il Santo d’Israele: Giacché voi disprezzate questa parola e confidate nell’oppressione e nelle vie oblique, e ne fate il vostro appoggio, 13 questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia rovina, che fa pancia in un alto muro, il cui crollo avviene a un tratto, in un istante
Nella Bibbia dall’A.T. al N.T. troviamo come filo conduttore l’esortazione ad ascoltare la Sua Parola senza alterarla e a viverla, eppure dal popolo di Israele ai giorni nostri c’è sempre stato da parte dell’uomo il tentativo di sottrarsi alla verità di Dio.
Per quanto queste parole fanno paura debbono essere presenti nella nostra vita, spesso cerchiamo di piegare la Sua verità al nostro servizio, cerchiamo di trarre da Essa il contrario di quanto Dio ci dice, e fa “pancia in un alto muro”.
Proprio in queste parole così dure si manifesta il Suo amore, Egli è un Padre che non vuole che i propri figli si perdano, è un Padre che vuole che il diavolo non li rapisca dalla Sua mano.
Solo Dio è la nostra forza, solo in Lui possiamo riposare, solo in Lui siamo al sicuro.
E per quanti oggi tornano alla Sua Parola e non induriscono il loro cuore Dio ancora ha la mano tesa e dice:
18 Perciò l’Eterno aspetterà onde farvi grazia, poi si leverà per aver compassione di voi; poiché l’Eterno è un Dio di giustizia. Beati tutti quelli che sperano in lui!
19 Perocché, o popolo di Sion che abiti a Gerusalemme, tu non piangerai più! Ei, certo, ti farà grazia, all’udire il tuo grido; tosto che t’avrà udito, ti risponderà. 20 E il Signore vi darà, sì del pane d’angoscia e dell’acqua d’oppressione, ma quei che t’ammaestrano non dovran più nascondersi; e i tuoi occhi vedranno chi t’ammaestra; 21 e quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: ‘Questa è la via; camminate per essa!’
Dio aspetterà perché ama i Suoi figli, affinché realizzino realmente e non con superficialità il Suo Amore e la sua pazienza. Dio aspetta affinché riconosciamo quanto di contaminato abbiamo fatto entrare nelle nostre vite v.22; Dio aspetta affinché noi non diveniamo uomini e donne che dimenticano con facilità.
Giacomo 1:23,24 23 Perché, se uno è uditore della Parola e non facitore, è simile a un uomo che guarda la sua naturale faccia in uno specchio; 24 e quando s’è guardato se ne va, e subito dimentica qual era.
Questo processo ci riporterà a saper ascoltare la Sua Parola non più celata, non più distorta.
E dopo questo dichiareremo (fine v.22) “Fuori di qui’ direte loro” e solo a questo punto giungerà il Suo amore e la Sua benedizione:
23 Egli ti darà la pioggia per la semenza di cui avrai seminato il suolo, e il pane, che il suolo produrrà saporito ed abbondante; e, in quel giorno, il tuo bestiame pascolerà in vasti pascoli; 24 i buoi e gli asini che lavoran la terra mangeranno foraggi salati, ventilati con la pala e il ventilabro. 25 Sopra ogni alto monte e sopra ogni elevato colle vi saranno ruscelli, acque correnti, nel giorno del gran massacro, quando cadran le torri. 26 La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte più viva, come la luce di sette giorni assieme, nel giorno che l’Eterno fascerà la ferita del suo popolo e guarirà la piaga da lui fatta con le sue percosse.