GIONA E L’AMORE DI DIO
Quanta consapevolezza abbiamo dell’amore di Dio?
Cosa vuol dire essere amati da Dio?
Se leggiamo Giona (tutto il libro) esso è l’esaltazione dell’amore che Dio ha per l’uomo.
Esso parla dell’attenzione capillare che Dio ha verso la Sua creatura (Giona 4:11 “e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?”
Dio si preoccupa di Ninive una città che di certo non brilla per valori.
Fondata dai Babilonesi (Genesi 10:11) ¹, la sua malvagità v.2 è tale che sale al cospetto di Dio.
Torniamo alle domande: CONSAPEVOLEZZA E COMPRENSIONE DELL’AMORE DI DIO.
Noi come esseri umani non abbiamo cognizione e coscienza né ci rendiamo conto dell’amore di Dio; esso lo si può realizzare:
- Con la rinascita in Cristo
- E con la continua comunione con Lui.
In questa parte della Parola di Dio troviamo aspetti del Suo Amore, che si muove in un modo incredibile, e fuori da ogni schema umano.
Verso Ninive, Dio chiama Giona al quale chiede di predicare CONTRO il loro peccato, Dio non scende MAI a compromessi, il Suo non è un amore che contraddice i Suoi insegnamenti.
Dio manifesta il Suo amore per Giona, per nel suo modo di essere, Egli lo ama in ogni sua fase di disubbidienza.
DA COSA NASCE LA DISUBBIDIENZA DI GIONA?
Nasce dal non avere una vera consapevolezza dell’amore di Dio 4:2
O Eterno, non è egli questo ch’io dicevo, mentr’ero ancora nel mio paese? Perciò m’affrettai a fuggirmene a Tarsis; perché sapevo che sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all’ira, di gran benignità, e che ti penti del male minacciato.
Vediamo cosa fa Dio con Giona per portarlo a comprendere e realizzare il Suo amore.
PRIMO PASSO
Il primo approccio lo troviamo sulla nave, si scatena la tempesta v.4. Una tempesta violenta tale da poter distruggere la nave.
Palesa Giona come causa della tempesta.
E non finisce, fa sì che venga anche gettato a mare, in un mare che in quel momento è in piena e violenta tempesta.
Vede degli uomini che non lo vogliono buttare a mare, ma che ne sono costretti 1:13,14.
Se ci fermassimo a questo punto potremmo dire che Dio non sta amando Giona, ma lo sta punendo.
Immagina cosa si deve essere presentato a gli occhi di Giona, mentre vede che tutto è contro di lui, cosa hanno visto i suoi occhi mentre veniva buttato nelle viscere del mare?
Quali saranno stati i suoi pensieri?
Ma cosa ha portato questo primo evento?
Chi erano quegli uomini?
- I marinai ebbero paura, e ognuno gridò al suo dio…
I niniviti erano un popolo politeista = che adorano più divinità (il centro del culto alle divinità Assur e Ishtar).
Ma attraverso questa situazione questi uomini fanno un’esperienza tangibile con la realtà di Dio.
- 16 E quegli uomini furon presi da un gran timore dell’Eterno; offrirono un sacrifizio all’Eterno, e fecero dei voti.
Mentre il mare si calma e gli uomini sulla nave sperimentano la realtà e l’Onnipotenza di Dio, Giona si trova davanti un gran pesce che lo inghiotte 2:1.
Se ci fermiamo a questo punto potremmo affermare che questa è la giusta conclusione di chi si ribella a Dio. E questa sarebbe l’analisi di una coscienza ed un cuore umano, MA NON QUELLO DI DIO.
Infatti v.2 al 10 Giona volge il suo cuore verso Dio, ristabilisce una relazione con Lui, realizza il Suo amore v.3 Io ho gridato all’Eterno dal fondo della mia distretta, ed egli m’ha risposto; dalle viscere del soggiorno dei morti ho gridato, e tu hai udito la mia voce.
Leggiamo capitolo 2 dal v. 4 al 8:
4 Tu m’hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato e tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi son passati sopra. 5 E io dicevo: Io son cacciato via lungi dal tuo sguardo! Come vedrei io ancora il tuo tempio santo? 6 Le acque m’hanno attorniato fino all’anima; l’abisso m’ha avvolto; le alghe mi si sono attorcigliate al capo. 7 Io son disceso fino alle radici dei monti; la terra con le sue sbarre mi ha rinchiuso per sempre; ma tu hai fatto risalir la mia vita dalla fossa, o Eterno, Dio mio! 8 Quando l’anima mia veniva meno in me, io mi son ricordato dell’Eterno, e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo.
Giona descrive la sua condizione vv.6,7; qui troviamo un meraviglioso insegnamento: “ma tu hai fatto risalir la mia vita dalla fossa, o Eterno, Dio mio”, Dio è SEMPRE STATO ACCANTO A GIONA.
Tutto quello che è avvenuto fino a questo momento non è per dare una punizione, ma per riportare Giona alla giusta relazione con Dio, affinché egli possa avere la giusta CONSAPEVOLEZZA E COMPRENSIONE DELL’AMORE DI DIO.
E quando noi restauriamo la nostra relazione con Dio, Dio manifesta il Suo amore v. 11 “E l’Eterno diè l’ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sull’asciutto.”.
Una vita vissuta intimamente con Dio si palesa col camminare seguendo la Sua voce.
Giona adempie al comando di Dio, predica e i Niniviti e il suo re credettero a Dio v.5.
Dio vede la conversione dei niniviti e si pente del male che ha parlato di fare v.10 .
Dimentichiamo velocemente.
Quante volte lo abbiamo detto e purtroppo sperimentato, che dopo una grande esperienza con Dio tendiamo a ritornare sul “sentiero di prima”?
Abbassiamo la guardia.
Giona perse quel legame che con amore Dio aveva restaurato con lui, e lo vediamo al cap. 4:1,2.
A Giona era andato bene l’amore di Dio verso la sua vita, quell’amore compassionevole per il quale Dio non solo aveva dimenticato la sua disubbidienza ma lo aveva riportato a essere profeta di Dio, ma non andava bene l’amore di Dio verso Ninive, questo proprio non gli andava giù.
Quanto spesso l’amore di Dio verso la nostra vita ci piace, ed in qualche maniera lo “pretendiamo”, ma non ci va bene quando esso si manifesta verso coloro che secondo il NOSTRO IO andrebbero “distrutti”?
Forse stai vivendo un momento come Giona, tutto è a tuo sfavore, anche chi ti vuole aiutare “come gli uomini che non volevano buttare Giona in mare” sembra che ti sia contro.
Prenditi un tempo per capire da quanto tempo non poni attenzione alla Sua voce, da quanto tempo la tua vita sta andando in una direzione che non è quella a cui Dio ti ha chiesto di andare.
Probabilmente hai bisogno di comprendere che Dio ti sta amando così tanto, che non ti vuole perdere e ti sta chiamando, ti sta accompagnando a giungere nella giusta condizione che ti permette di riallacciare quella intima relazione di amore con Lui, per poterlo servire essendo davvero uno strumento nelle Sue mani, una luce nel mondo.
Giona 4:11 “e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?”
¹ Quello che scriviamo qui avviene circa 100 anni dopo Giona. Assurbanipal intorno al 650 a.C. realizza una grande biblioteca di tavole di argilla coperte di iscrizioni cuneiformi i quali contenuti oltre a storia, matematica e cerimoniale, trattavano anche incantesimi ed astronomia. Una città sanguinaria (Nahum 3:1), essa verso coloro che vinceva riversava una grande ferocia. Assurbanipal sui vinti trovava piacere a fargli tagliate; Mani, Piedi, Naso, Orecchie Forava gli occhi Faceva cumuli di teste umane.