Gloria Camacho, la donna del salmo 23
“Nove anni fa ho perso mio marito.
È già trascorso tutto questo tempo… qual è stato il più grande aiuto? Senza dubbio la preghiera.
Ho realizzato che siamo un corpo in Cristo con tante persone che pregavano per noi: veramente siamo stati aiutati. Tramite le preghiere dei santi in tutto il mondo, Dio ci ha portati avanti permettendoci di superare questo grande ostacolo. Ci siamo trasferiti 6 mesi dopo l’omicidio di mio marito.
Quello che abbiamo sperimentato era stato troppo devastante per rimanere in quel luogo dove i ricordi ci tormentavano e il presente continuava a essere pericoloso. Rimanevo chiusa dentro casa, non volevo uscire, vedere la gente. In quel tempo di silenzio, Dio iniziò a operare nella mia vita una restaurazione.
Finché un giorno il pastore della nuova chiesa mi disse che se avessi voluto, potevo iniziare a lavorare in chiesa. Mi chiedevo: Come posso essere utile al pastore e agli altri?
Il pastore disse che c’erano molte necessità. Potevo scegliere.
Per me la miglior terapia è stato iniziare a lavorare con chi non conosceva Gesù.
Sapendo che loro avevano problemi più grandi dei miei. Potevo testimoniare della forza di Dio nella mia difficoltà, col Suo aiuto anche loro potevano vincere le loro difficoltà. Dio ci ha posti in un luogo privilegiato, nella Sua chiesa, dove siamo stati accolti con amore e noi, a nostra volta, li amiamo molto.
Come ogni essere umano, la mia iniziale reazione è stata: perché? Però, poi, è iniziato il processo di accettazione e la domanda è diventata: qual è il Tuo scopo?
Il Signore mi ha mostrato tutte le persone che hanno bisogno di una parola da una persona come me.
Comprendere la sofferenza degli altri per poter parlare loro del Vangelo con efficacia. Ciò ha prodotto una relazione più stretta con Dio, aumentando la conoscenza di Lui.
Prima avevo una vita bella, senza persecuzione, poi è arrivato l’assassinio di mio marito e siamo passati dall’altra parte: ora possiamo testimoniare che il nostro amore per Dio è aumentato, abbiamo compreso meglio l’amore di Dio, quanto Lui ci ha amati e ha dato suo Figlio per noi. In questo processo ho iniziato a conoscere realmente il Dio del salmo 23.
Come hanno vissuto i suoi figli questa situazione? Come ha spiegato ai suoi figli l’accaduto e come loro sono o non sono guariti?
Attualmente Ingrid 24 anni e Daniel 19 hanno accettato la morte del padre, ma ci sono ancora momenti in cui la mancanza del padre è acuta. Ingrid e Daniel vanno in una scuola pubblica, ma a Daniel non piace la scuola, vorrebbe solo giocare a calcio. Inoltre Ingrid aiuta sua madre con qualche lavoretto col legno. Qualche tempo fa, infatti, Gloria ha ricevuto da Porte Aperte una macchina che taglia il legno per fare oggetti da appendere.
Sanno fare anche i sandali, ma non si vendono con continuità. Tuttavia Gloria si è dedicata poco a queste attività, perché il suo cuore pulsa per la chiesa: per gli adolescenti (l’anno prima ha organizzato da sola un campo per giovani), facendo visita alle famiglie, tenendo incontri di preghiera durante la settimana nei diversi quartieri, discepolando inoltre i nuovi convertiti.
Riceve un po’ di aiuto economico dalla sua chiesa. “Per la mia situazione è molto importante sentire che sono ancora utile per il Signore”, mi ha detto Gloria. “Con mio marito avevamo un ministero molto fruttifero che all’improvviso è sparito. Ora sento che sto ritornando alla mia iniziale chiamata di servizio verso il popolo di Dio e le anime”. Questa è la sua vita, come lei vuole spenderla.