
HO GRIDATO AL NOME CHE I DEMONI TEMONO DI PIÙ
(Parte4-11)
Immagine: Fotografia di Rodrigo Cid
Sono cresciuta a Long Island, New York, in una famiglia italiana e culturalmente cattolica.
Natale per me significava soprattutto Babbo Natale, antipasti e belle luci sulle case.
Non avevo alcuna fede in Gesù Cristo e frequentare la chiesa, di solito, non era all’ordine del giorno.
Già in tenera età ero consapevole del regno spirituale. A casa si parlava molto di fantasmi e di come giocavano con le luci e buttavano via le cose dagli scaffali.
Una volta mia sorella mi ha raccontato di quando i suoi amici si sono riuniti e hanno usato una tavola Ouija, pensando che fosse un gioco innocente.
Le ragazze hanno chiesto chi tra loro sarebbe morto per prima e hanno ottenuto una risposta. Non molto tempo dopo, la ragazza in questione morì suicida.
Avevo solo 12 anni quando ho iniziato a ricevere quelli che sembravano attacchi psichici.
Ho fatto due sogni che includevano previsioni su eventi che alla fine si sono verificati.
Queste premonizioni non erano nulla di importante, ma il fatto che alla fine si realizzarono fu molto inquietante.
La porta ai demoni si è spalancata quando, all’età di 13 anni, ho avuto la mia prima esperienza con i tarocchi: una sessione privata di 15 minuti con una (presunta) lettrice esperta: le sue carte erano piene di immagini strane e la lettura mi ha molto incuriosita.
Non capivo come un perfetto sconosciuto potesse sapere così tanto di me. Ho iniziato a cercare più letture e alla fine mi sono procurata i miei tarocchi.
Mia sorella ed io abbiamo iniziato a leggerci i tarocchi l’uno per l’altra.
Era così avvincente, come mangiare patatine. Durante la mia adolescenza, ho approfondito altri strumenti di divinazione come grafici numerologici, grafici astrologici, carte degli angeli e rune.
Ma più andavo avanti su quella strada, più sembrava che i demoni mi circondassero.
All’epoca non sapevo fossero demoni e ho vissuto tanti momenti di paura.
Li sentivo toccarmi e potevo vederli manifestarsi come figure oscure, animali e ciò che sembrava un essere umano.
Un giorno ero seduta al tavolo della cucina con la testa appoggiata sulle braccia.
Alzai lo sguardo e in piedi, all’ingresso della mia camera da letto, c’era un demone mascherato da uomo, alto e magro.
Rimase lì brevemente, lanciando uno sguardo freddo e intimidatorio, e poi se ne andò.
Un altro giorno sono stata sbalzata dalla sedia mentre ero seduta nella sala computer della mia famiglia. Mio padre era nella stanza accanto e ha sentito il tonfo.
A questo punto ricevevo e davo letture di tarocchi regolarmente.
Spesso, quando incontravo persone, ricevevo semplicemente informazioni su di loro (dal nulla) e poi magari le condividevo. Erano stupiti da ciò che sapevo, e io ero stupita dal mio “potere”.