HO STUDIATO IL CRISTIANESIMO NELLA SPERANZA DI SFATARLO

HO STUDIATO IL CRISTIANESIMO NELLA SPERANZA DI SFATARLO

(Parte1-11)

La mia educazione e la mia formazione sono state laiche, senza alcuna seria considerazione della religione.

Sebbene la mia famiglia fosse nominalmente anglicana e i miei genitori si sentissero obbligati a portarci alla scuola domenicale e a farci battezzare, mia madre ci disse che non credeva nell’esistenza di Dio. Le storie di arche e miracoli sembravano favole per bambini.

Da adolescente, con una conoscenza minima delle Scritture, decisi che il cristianesimo era una visione del mondo superstiziosa e limitata, e che un uomo-dio che operava miracoli poteva solo essere una sciocchezza. (È facile rifiutare gli insegnamenti quando li conosci solo a un livello banale e superficiale).

Da giovane, mi sono interessata a filosofie come l’esistenzialismo, lo stoicismo e il nichilismo, considerandole come possibili vie per trovare un significato nella vita.

Volevo comunque rispondere alla domanda fondamentale se le nostre vite abbiano un significato, invece di essere eventi puramente casuali che finiscono con la morte.

E per circa 10 anni ho cercato risposte nelle scoperte della scienza moderna così come in un’ampia gamma di sistemi di credenze del genere umano, sia filosofici che religiosi.

Entrambi i percorsi alla fine convergevano evidentemente, portandomi a un’improbabile fede in Cristo.

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