PERCHÉ PREGHIAMO
Luca 4:38,39
38 Poi, levatosi ed uscito dalla sinagoga, entrò in casa di Simone. Or la suocera di Simone era travagliata da una gran febbre; e lo pregarono per lei. 39 Ed egli, chinatosi verso di lei, sgridò la febbre, e la febbre la lasciò; ed ella, alzatasi prontamente, si mise a servirli.
Vi voglio fare una domanda, quando preghiamo, quando chiediamo qualcosa a Dio, quale è la vera motivazione che ci spinge a farlo?
Se preghi per una malattia è perché chiedi la guarigione?
Se preghi per un problema è perché chiedi la risoluzione?
Queste domande sembrano uscire da una mente in preda a una follia profonda… eppure ti dico che non è così.
Se siamo diventati cristiani la nostra vita è composta da due fasi: quella senza Cristo, e quella con Cristo.
- La prima che era direzionata verso tutto quello che questa terra con le sue “seduzioni” ci offriva.
- La seconda è DIREZIONATA verso il cielo e quanto ad esso appartiene.
Cosa significa avere una vita direzionata verso il cielo?
Atti 20:24
MA NON FACCIO NESSUN CONTO DELLA MIA VITA, come se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè di testimoniare del vangelo della grazia di Dio.
Non far conto della propria vita è un’affermazione forte, e ascoltata con superficialità essa prende una forma come abbiamo detto di follia, ma chi ha fatto una reale e profonda esperienza con Dio sa che essa è il centro della vita cristiana.
Abbiamo letto che c’è una donna, suocera di Pietro che giace a letto con una grande febbre, alcuni sostengono che tale affermazione indica che la sua vita era a rischio.
E qui ci sono due aspetti su cui dobbiamo porre la nostra attenzione:
- I discepoli portano all’attenzione del Maestro la condizione della suocera di Pietro.
Come abbiamo già detto chi fa un’esperienza con Gesù fa si che ogni suo gesto, ogni suo pensiero, ogni sua scelta, passi naturalmente attraverso il Maestro.
Loro sanno che in Lui c’è la risoluzione di qualunque problema, e quindi a chi portare se non a Lui quella vita sofferente?
Dobbiamo anche noi, non solo presentare le nostre difficoltà, ma prenderci anche quelle del nostro prossimo e condurle a Colui che tutto può.
Giobbe 42:2 «Io riconosco che tu puoi tutto, e che nulla può impedirti d’eseguire un tuo disegno.
2. La suocera di Pietro, molto malata.
Di questa donna non sappiamo quasi nulla, eppure un solo versetto ci dice molto di chi fosse e ci dà un grande insegnamento.
v.39 …sgridò la febbre, e la febbre la lasciò; ed ella, ALZATASI PRONTAMENTE, SI MISE A SERVIRLI.
Ci dice che lei ha un cuore per Dio, ci dice che la sua vita non viene prima di Dio, ci dice che la sua guarigione non è finalizzata a vivere la sua vita per sé stessa, ma ci dice che la guarigione giunta al suo corpo SERVE SOLO A POTER SERVIRE MEGLIO IL MAESTRO, ad essere spesa per il Regno di Dio.
Un solo versetto eppure….
Nella Parola di Dio leggiamo che ottenuta la guarigione lei PRONTAMENTE si mette a servire, non perde tempo, non chiede di recuperare quanto aveva perso a causa della febbre, no la guarigione ottenuta serve SOLO A POTER SERVIRE IL SUO SIGNORE.
Chiediamoci la VERA MOTIVAZIONE delle nostre preghiere, il loro vero fine… sono per vivere meglio su questa terra per quello che essa ci offre, o sono come per questa donna: una vita sana per poter servire con maggiore vigore il Re dei Re?
Cari in Cristo, stiamo in guardia su cosa i nostri occhi hanno posto la loro attenzione, in che direzione abbiamo indirizzato in nostri piedi, quale sia davvero lo scopo del nostro percorrere il tempo che ci viene donato.
La vita che abbiamo non è per noi, non è per vivere il più agiati possibile, ma è per conoscerlo e serviLo, nel fare questo Egli ci darà più di quanto ci serve e solo quello che è per il nostro bene.
Filippesi 1:21
Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno.
Che questi versi della Sua Parola vivente siano la vera espressione del nostro cuore.