Porte Aperte “Afghanistan: un cristiano fugge, ma la persecuzione lo segue”
Sono circa 14.500 i richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan registrati presso l’ufficio dell’UNHCR in India. Fra essi c’è un piccolo gruppo di cristiani.
Un giornale indiano ha raccontato la storia di un cristiano ex-musulmano fuggito dall’Afghanistan a causa delle persecuzioni ricevute a causa della sua fede, per poi scoprire che la persecuzione l’ha seguito in India.
“AP” è un uomo di circa 50 anni, arrivato in India tre anni fa, che vive ora in un seminterrato a Delhi.
AP si è convertito al cristianesimo all’età di 38 anni e da allora ha perso ogni contatto con i suoi genitori e i suoi fratelli.
Nella capitale afghana, Kabul, AP frequentava una chiesa segreta creata da una ONG per coloro che si erano convertiti al cristianesimo.
Un giorno, nel novembre 2014, la predica in chiesa è stata interrotta da colpi di arma da fuoco: la guardia di sicurezza era stata uccisa. “I Talebani hanno individuato il nostro luogo di preghiera. Quasi subito, abbiamo spento le luci e ci siamo nascosti sotto i tavoli e negli angoli“, ha ricordato.
Uomini armati hanno fatto successivamente irruzione nella stanza e hanno iniziato a sparare a caso, causando la morte di molte persone.
AP è stato ferito ad una gamba, è stato trasportato in ospedale, poi è stato arrestato ed interrogato a riguardo della sua conversione.
Utilizzando il visto indiano di sei mesi che aveva ottenuto poco tempo prima, AP è fuggito a Delhi e ha richiesto asilo.
Al primo di luglio scorso erano circa 14.500 i richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan e registrati presso l’ufficio dell’UNHCR in India.
Non ci sono cifre esatte sul numero dei cristiani tra di loro, ma l’UNHCR sostiene che si tratti di una piccola comunità.
AP ha detto che la parte più difficile della sua vita come rifugiato è quella di essere accettato dai suoi compatrioti musulmani che vivono a Delhi. “Si chiedono perché mi sono convertito. Spesso abusano di altri cristiani afghani; a volte la gente getta pietre nelle nostre case“, ha detto.
Lo stesso giornale racconta anche la storia di una donna di 30 anni richiedente asilo, chiamata “SI”, che è fuggita dall’Afghanistan con i suoi genitori dopo essere stata sottoposta a continui abusi da parte del marito.
Si è recentemente convertita al cristianesimo, in India, e dice di tenere segreta la sua nuova fede agli altri afgani, temendo le conseguenze.
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