PORTE APERTE “MALI: VILLAGGIO CRISTIANO ATTACCATO”
Domenica 9 giugno, nel villaggio di Sobame Da, nella regione di Mopti, un gruppo di pastori Fulani (etnia nomade, pressoché totalmente islamica, dedita alla pastorizia e al commercio) ha attaccato i cristiani locali uccidendo diverse decine di persone. Diversi corpi sono stati ritrovati carbonizzati. Ufficialmente il bilancio è di 35 morti ma una fonte locale anonima ha contestato tale dato sostenendo che le vittime siano più di 100.
Mentre rimaniamo in attesa di ricevere maggiori dettagli il presidente Ibrahim Boubacar Keita ha visitato il villaggio per valutare la situazione.
Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli attacchi registrati in diverse zone del Paese, alcuni di natura etnica, altri perpetrati da gruppi jihadisti locali. Sono frequenti anche attacchi da parte degli stessi pastori Fulani, alimentati anch’essi dalla violenza dell’estremismo islamico.
Ti chiediamo di pregare affinché la grazia e la misericordia del Signore possa operare in queste circostanze.
Sebbene i maliani abbiano tradizionalmente praticato un islam relativamente tollerante, negli ultimi anni la sua versione più militante e intollerante è diventata influente, soprattutto nella parte settentrionale del Paese, portando a un’intensa persecuzione dei cristiani.
Nel 2012, gruppi islamici aiutati da combattenti stranieri legati ad al-Qaeda, hanno occupato una parte significativa dell’area a nord del Paese.
Sebbene questi gruppi siano stati espulsi dalla maggior parte del territorio, la loro influenza è ancora avvertita. Oltre alla radicalizzazione della popolazione musulmana causata da questi gruppi, la loro continua insurrezione rappresenta ancora una minaccia per i cristiani del Mali.
In collaborazione con la Chiesa locale, Porte Aperte/Open Doors rafforza la vulnerabile Chiesa locale fornendo Bibbie e formazione riguardo vari aspetti della vita e del ministero cristiano, sostenendo i perseguitati anche per mezzo di progetti di sviluppo socio-economico.
LA PERSECUZIONE NON VA IN VACANZA
Nei contesti di persecuzione un cristiano può trovarsi solo di fronte a una folla che lo aggredisce, gli brucia la casa e, nella migliore delle ipotesi, lo allontana forzatamente dal villaggio. Le nostre squadre di volontari rispondono rapidamente, soccorrendo fratelli e sorelle in simili circostanze.
Cosa accadrà se non interveniamo? La persecuzione non va in vacanza, non lasciamoli soli!
Con 70 euro puoi equipaggiare una squadra di volontari di risposta rapida per portare conforto e supporto pratico ai perseguitati.