PORTE APERTE “SE DAVVERO VUOI MORIRE, CONTINUA A CREDERE IN QUESTO TUO DIO!”

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NELLA FOTO: Kuo insieme alla moglie e ai figli

Kuo*, un cristiano del Vietnam, è stato colpito con violenza da familiari armati di bastoni e pietre prima di essere costretto a lasciare il villaggio insieme alla famiglia a motivo della sua fede in Gesù.

“Molte persone che vivono in zone remote e seguono la religione tribale, offrono polli, maiali, mucche e bufali agli dei e agli spiriti che adorano, ma a causa del costo elevato che questi rituali comportano, molti di loro sono ricoperti dai debiti”, ci ha riferito un cristiano vietnamita.


Anche Kuo, padre di 4 figli e di religione animista viveva nello stesso modo. Ogni anno lui e la sua famiglia offrivano bestiame, raccolto o denaro agli dei e ai loro antenati. “A volte, anche se i miei figli non avevano cibo da mangiare, dovevo comunque donare le mie offerte agli dei perché mi portassero fortuna”, ha detto Kuo.


Nel giugno del 2019, dopo che un amico ha raccontato a Kuo del Vangelo di Gesù Cristo, lui e la sua famiglia hanno deciso di abbandonare l’adorazione degli dei e diventare cristiani. 8 mesi più tardi, lo scorso febbraio 2020, alcuni familiari hanno chiesto con insistenza a Kuo e alla moglie di rinnegare la loro nuova fede. Al fermo rifiuto dell’uomo, i familiari hanno reagito con una serie di colpi di bastone e il lancio di pietre, colpendolo e facendolo sanguinare fino a perdere i sensi.

“Dio, ti prego, aiutami! Dio, ti prego, aiutami!”, ha urlato Kuo al risveglio. Sua moglie e la madre lo hanno soccorso portandolo d’urgenza all’ospedale più vicino. Le autorità locali, una volta venute a conoscenza dell’accaduto, hanno affermato: “Tutto questo non sarebbe avvenuto se Kuo e la sua famiglia non avessero deciso di diventare cristiani!”.

Nei giorni seguenti, dopo essere stato dimesso ed essersi ripreso dalle ferite, Kuo stava riprendendo il lavoro nei campi quando i parenti lo hanno bloccato confiscandogli la terra. Anche davanti a questo secondo episodio di intolleranza le autorità locali si sono dimostrate leggere, quasi ironiche, dicendo: “Se davvero vuoi morire, continua a credere in questo tuo Dio!”.


Kuo e la sua famiglia hanno ora lasciato il villaggio e trovato rifugio da alcuni cristiani di una provincia vicina.


In Vietnam, Paese alla posizione n.21 della nostra World Watch List 2020, i cristiani delle minoranze etniche in zone remote affrontano pesanti persecuzioni da parte delle famiglie, degli abitanti dei villaggi e delle autorità locali, subendo vessazioni, botte e rifiuto.

*pseudonimo

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Nei contesti di persecuzione un cristiano può trovarsi solo di fronte a una folla che lo aggredisce, gli brucia la casa e, nella migliore delle ipotesi, lo allontana forzatamente dal villaggio. Accade anche che, in caso catastrofi naturali come inondazioni e terremoti i cristiani, a motivo della loro fede, rimangano isolati o subiscano discriminazioni nella distribuzione degli aiuti.

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